Quando qualcosa mi si muove dentro e non trovo chi mi ascolta, cerco di fare esprimere le parti in subbuglio attraverso la scrittura. Posso dare voce al mio cuore, al mio stomaco, ai mie piedi e a tutte le parole che si agitano nella mia testa con una penna che scorre su un foglio, che porta alla luce verità sorprendenti, a volte scomode, a volte magicamente risolutive.
Sul foglio nascono le parole come i getti dai germogli, si intrufolano nella mia vita e si ripetono quando ne ho bisogno. Sono la manifestazione dell’insondabile, della linfa della vita, piccoli rami verdi che si agitano e gettano luce negli anfratti oscuri dell’anima. Alcuni sono solo per me, altri invece sembrano tendersi verso qualcuno, voler uscire dal cassetto privato e farsi vedere. Sono qui.